Giornata di ripresa post-intervento per verificare lo stato del ginocchio operato: la scelta cade su un percorso "facile" avendolo già fatto in chiusura della Canzo-Civate fatta coi Curiosandi (vedi appunto www.curiosandi.com ricercando Civate). Dimenticando però che lo avevo fatto in discesa e non in salita!!! (quindi non così "facile"...sgrunt!). Ma andiamo per ordine. Decido di fare la strada lunga e prendere quindi la tradotta a gasolio che da Garibaldi mi porterà senza cambi alla stazione di Civate ma in Garibaldi si presenta subito un piccolo e quasi insignificante problema: la biglietteria è chiusa e all'unica emettitrice automatica c'è una coda chilometrica! Non mi perdo d'animo e vado in edicola dove so, memore delle mie esperienze veduggesi, che si possono acquistare biglietti a fasce chilometriche. Chiedo quindi un biglietto per Civate, ma la sciura dell'edicola NON TROVA CIVATE SUL SUO ELENCO! Per evitare discussioni (e linciaggi da parte di chi aspetta dietro di me), opto quindi per Lecco (tanto non cambia molto....) e quindi salgo sul mio trenino che già scalpita (e spuzza) sul binario 20. Arrivati finalmente a Civate, dopo aver rischiato la vita nell'attraversamento della superstrada (...) mi accingo alla salita verso Monte S.Pietro. Nonostante il ginocchio sembra funzioni bene sento che sono le gambe, purtroppo, che stentano a carburare! Quindi, senza esagerare, arrivo a San Pietro in 1h30' (come da Milano a Civate in treno!) e ben sotto le due ore che dava Passolento (www.passolento.it) giusto per l'ora di pranzo. Foto di rito, panini di rito (stavolta non me li ero dimenticati come l'ultima volta in Val d'Intelvi...) e quindi un po' di meritatissimo riposo... se non fosse che inizia a gocciolare! Vabbè. Controllo il cielo e vedo il nuovolone di Fantozzi esattamente sopra la mia testa! Allora decido di scendere e rientrare alla base. La discesa si presenta un po' più faticosa causa terreno sdrucciolevole e ginocchio bizzoso; scendo tranquillamente con pause riparate finche non rientro a valle (dove naturalmente non piove...). Arrivato in stazione (altro attraversamento di ritorno della statale con annesso rischio...), nonostante non vi sia alcuna presenza di treni "parcheggiati" (ah ah ah!), lo speaker automatico annuncia di "...non aprire le porte coi treni in movimento..."!!!
(stazione di Civate)
Finalmente il ciuff ciuff arriva; salgo e mi accingo ad un'altra ora e mezza per il rientro. A Milano, naturalmente, sole e caldo mi accolgono. Stavolta è andata, il ginocchio sembra non abbia problemi (le gambe invece tanti...). La prossima sarà un po' più impegnativa (Cornizzolo? Monte Rai? Terza Alpe da Canzo?). Da rimarcare infine che devo avere una faccia da "Ufficio Informazioni": in ben quattro occasioni mi hanno chiesto informazioni su percorsi (sia verso S.Pietro che per altre destinazioni)! Meno male che a casa avevo studiato e non mi sono quindi fatto trovare impreparato!
domenica 31 maggio 2009
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bene, Civate è sempre Civate!!!
RispondiEliminati sei perso il circolo Endas di Civate, dedicato a Giuseppe Garibaldi.
che tempi!!!