Altra passeggiata defatigante per testare le condizioni fisiche del sottoscritto..... Beh, la scelta stavolta è stata su un percorso ad anello con partenza e arrivo a Valmadrera. Si parte al solito con la tradotta da Garibaldi e inizio dell'avventura da Valmadrera. In paese si nota subito che siamo in luoghi manzoniani: da viale Promessi Sposi si diramano infatti tutte le strade trasversali che riportano i nomi dei protagonisti del romanzo del Manzoni (via don Abbondio, via Renzo e Lucia, via Don Rodrigo, ecc. ecc.).
La giornata è caldissima e per una volta le indicazioni fornite da Passolento (www.passolento.it) sono perfettissime. Segnali ben evidenti (anche se talvolta non proprio precisi per quanto riguarda i tempi di percorrenza....) e sentiero inizialmente abbastanza "rampicante" tanto da lasciarmi senza fiato un paio di volte. Le mie gambe infatti erano dei veri tronchi che non avevano nessuna voglia di muoversi! Con grandissima fatica riesco ad arrivare al Sasso di Preguda dove mi fermo a mangiare un panino e soprattutto a bere!
Dopo un po' di riposo decido comunque di proseguire e meno male! Riesco a completare il giro in tutta tranquillità senza più problemi di gambe: forse era solo un calo di pressione/zuccheri mattutino!
Comunque rientro tranquillo a Valmadrera ma qua.... NON c'è il treno!!!! Mi tocca aspettare più di un'ora per riprendere la tradotta che mi riporta a casa. Sigh! Comunque anche questa è andata. All'album il commento fotografico!
domenica 28 giugno 2009
domenica 14 giugno 2009
Cittiglio - Laveno (Sasso del Ferro)
Passeggiata abbastanza bruttina che però mi ha permesso di sottoporre il ginocchio ad uno stress ancora maggiore. Ma andiamo con ordine: partenza da Cittiglio seguendo le indicazioni sempre di Passolento (www.passolento.it) e già in Piazza Alfredo Binda mi rendo conto di esserci già stato (e probabilmente anche perso...). Comunque non mi perdo d'animo e riesco a trovare le indicazioni del sentiero 3V (che 2/3 anni fa evidentemente non erano così chiare....).
La mulattiera che prendo, più che un sentiero è una vera e propria autostrada ben indicata... fino a un certo punto. Già perchè proseguendo lungo la mulattiera mi ritrovo di nuovo sulla provinciale! Qui, metto in tasca il mio orgoglio (e pure le indicaizoni, sgrunt!) e chiedo agli autoctoni (solita manfrina della serie "...per dove dobbiamo andare.." ecc. ecc. ecc.). Naturalmente non sanno niente "...a meno che non ci sia qualcosa al bacino!" ad un certo punto affermano.
Effettivamente, venendo avevo incrociato un manufatto per la captazione e distribuzione dell'acqua, ma chiamarlo "bacino" mi sembra un tantino esagerato! Comunque, torno indietro sui miei passi e al "bacino" trovo le indicazioni per Casere ACCURATAMENTE BEN OCCULTATE DALLA VEGETAZIONE! (sgrunt numero 2!). Decido allora un attimo di relax e nel mentre arriva anche una coppia che con tutta naturalezza saluta e tira dritto. Li richiamo e li mando nella giusta direzione prima che sbaglino anche loro come me. Mi accingo quindi a salire anch'io. La mulattiera si trasforma a poco a poco in una parvenza di sentiero (anche pittosto pericoloso in alcuni punti) e abbastanza erto.
FInalmente finisce e si ricongiunge ad un'altra autostrada-mulattiera dove c'è un bellissimo cartello che indica "Cittiglio" (da dove sono venuto) e un altro, che indica la direzione opposta a quella dove devo andare, che indica "Cittiglio - strada comoda" !!! (sgrunt numero 3!). Mi piacerebbe scoprire da dove parte e sono anche tentato di tornare a Cittiglio per scoprirlo ma rimando ad altra data.
Qui il sentiero è veramente largo e poco impegnativo... solo che è tutto nascosto dalla vegetazione e non si gode di alcun paesaggio!
Ad un certo punto si comincia a sentire odore di cibo... segno che il ristorante Gigliola deve essere vicino. Arrivati anche lì (e ci si arriva anche in macchina, tra l'altro....), mi segno bene le indicazioni perchè merita una puntata "invernale" coi curiosandi (oggi c'era la carne chianina in offerta...).
Mangio (i miei panini naturalmente) e comincio la discesa verso Laveno (indicazioni gialle e verdi per buona pace dei daltonici...).
La discesa è molto ripida e quindi qui strapazzo il ginocchio che per fortuna risponde bene. Arrivo finalmente a Laveno (stanco morto, sudato e puzzolente...), monto sul trenino e mi rilasso fino a casa. Non un gran che ma è andata anche questa! Sull'album le foto naturalmente.
La mulattiera che prendo, più che un sentiero è una vera e propria autostrada ben indicata... fino a un certo punto. Già perchè proseguendo lungo la mulattiera mi ritrovo di nuovo sulla provinciale! Qui, metto in tasca il mio orgoglio (e pure le indicaizoni, sgrunt!) e chiedo agli autoctoni (solita manfrina della serie "...per dove dobbiamo andare.." ecc. ecc. ecc.). Naturalmente non sanno niente "...a meno che non ci sia qualcosa al bacino!" ad un certo punto affermano.
Effettivamente, venendo avevo incrociato un manufatto per la captazione e distribuzione dell'acqua, ma chiamarlo "bacino" mi sembra un tantino esagerato! Comunque, torno indietro sui miei passi e al "bacino" trovo le indicazioni per Casere ACCURATAMENTE BEN OCCULTATE DALLA VEGETAZIONE! (sgrunt numero 2!). Decido allora un attimo di relax e nel mentre arriva anche una coppia che con tutta naturalezza saluta e tira dritto. Li richiamo e li mando nella giusta direzione prima che sbaglino anche loro come me. Mi accingo quindi a salire anch'io. La mulattiera si trasforma a poco a poco in una parvenza di sentiero (anche pittosto pericoloso in alcuni punti) e abbastanza erto.
FInalmente finisce e si ricongiunge ad un'altra autostrada-mulattiera dove c'è un bellissimo cartello che indica "Cittiglio" (da dove sono venuto) e un altro, che indica la direzione opposta a quella dove devo andare, che indica "Cittiglio - strada comoda" !!! (sgrunt numero 3!). Mi piacerebbe scoprire da dove parte e sono anche tentato di tornare a Cittiglio per scoprirlo ma rimando ad altra data.
Qui il sentiero è veramente largo e poco impegnativo... solo che è tutto nascosto dalla vegetazione e non si gode di alcun paesaggio!
Ad un certo punto si comincia a sentire odore di cibo... segno che il ristorante Gigliola deve essere vicino. Arrivati anche lì (e ci si arriva anche in macchina, tra l'altro....), mi segno bene le indicazioni perchè merita una puntata "invernale" coi curiosandi (oggi c'era la carne chianina in offerta...).
Mangio (i miei panini naturalmente) e comincio la discesa verso Laveno (indicazioni gialle e verdi per buona pace dei daltonici...).
La discesa è molto ripida e quindi qui strapazzo il ginocchio che per fortuna risponde bene. Arrivo finalmente a Laveno (stanco morto, sudato e puzzolente...), monto sul trenino e mi rilasso fino a casa. Non un gran che ma è andata anche questa! Sull'album le foto naturalmente.
domenica 7 giugno 2009
Passeggiata del cinquantenario
Altra sgambata di recupero nella ricorrenza del cinquantenario. Stavolta la direzione è Canzo (più che altro attratto dalla pasticceria...) per un giretto che mi porterà alla Terz'Alpe. Arrivato a Gajum, naturalmente decido di salire per il sentiero geologico (al cuore non si comanda!!!)
pensando di scendere o dallo stesso o dal Sentiero 1 o dallo Spaccasassi (che avevo già fatto con Fabio in salita ormai 3 anni fa). Comunque mi incammino decidendo di decidere in cima anche considerando le nuvole che continuano a nascondere/scoprire il sole.
Arrivo in perfetto orario per il pranzo alla Terz'Alpe dove consumo il mio lauto pasto. Al rifugio poca gente e un po' di caprette che forniscono al rifugio la materia prima che poi rivendono ...Visto che il ginocchio resisteva bene e pure le gambe stavolta sembrano seguire la testa, decido di scendere dal Sentiero 1 (più lungo del 2, ma forse meno impegnativo di quello fatto in salita. Così, cammin facendo, passando dalla Prima Alpe vedo stagliarsi la métà di un prossimo giro con l'amico Dorico.Finalmente giungo a Canzo dove, naturalmente, non posso esimermi da Ufficio Informazioni: una coppia in visita alla ridente cittadina, mi chiedono (testuali parole...): "Lei viene dalla montagna?". E da dove può venire secondo loro uno in tenuta da trekking con uno zaino addosso e un paio di scarponi ai piedi? Comunque mi chiedono se ci si mette tanto ad arrivare in cima. Alla mia risposta affermativa, decidono quindi di salire in macchina. Riprendo il trenino e torno a casa. Giornata positiva dal punto di vista del recupero fisico: tempo 10-20 anni e tornerò quello di una volta!!!
PS: un ultimo cameo a Canzo all faccia dell'indecisione! (ricordo che oggi è domenica!!!)
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