Geograficamente parlando, la Val di Fumo, dominata dal massiccio dell'Adamello, è la prosecuzione della Val Daone (si riveda il post del capodanno 2009 chi vuole) e la passeggiata di 2 ore circa ci permette di raggiungere il rifugio omonimo dove ci aspetta una polenta con cervo o goulash o formaggi a scelta, o canederli, ecc. ecc.... (giuro... non era questo lo scopo della gita! Certo, ci siamo affrettati per arrivarci prima delle retrovie con la minaccia di esaurire le scorte gastronomiche del rifugio... ma non abbiamo corso rischi in tal senso). A parte questi non da poco particolari, la giornata è stata bella, calda (ma non afosa) e ricca di incontri: uno scoiattolo (ma eravamo ancora in macchina...), una pecora raminga e solitaria che correva sul crinale manco fosse una capretta, una vipera (morta per fortuna), un po' di cavalli che si lanciavano sulle vettovaglie dei pochi e ignari gitanti che si erano stravaccati sul prato e poi spazi aperti, colori che solo le montagne trentine sanno dare (e qui se la pro loco non mi invita dopo questa sbrodolata....) e poi risate e divertimento. Il dislivello è stato rassicurante a parte uno "strappetto" per giungere al rifugio ma niente di preoccupante. Lì poi abbiamo fatto il pieno con polenta con carne e funghi e, naturalmente, il dolce. Il rientro è stato purtroppo troppo anticipato: il solito dolore al tendine (stavolta ancora più forte) non mi ha fatto apprezzare al meglio le bellezze della giornata che comunque è stata altamente positiva. Le foto complete, al solito, sull'album. Alla prossima!
sabato 11 settembre 2010
VAL DI FUMO
Uscita stavolta non domenicale scegliendo di lanciarci in una camminata tranquilla in Val di Fumo il sabato. La data non è certo una data poco importante, ricca di ricorrenze (11/09/2001, l'attacco alle Torri Gemelle; 11/09/1973, il colpo di stato in Cile ... tanto per fare due esempi) ma tant'è....! Un attimo solo per ricordare e poi ... via! In cammino!Vista della valle con il massiccio dell'Adamello sullo sfondo
Geograficamente parlando, la Val di Fumo, dominata dal massiccio dell'Adamello, è la prosecuzione della Val Daone (si riveda il post del capodanno 2009 chi vuole) e la passeggiata di 2 ore circa ci permette di raggiungere il rifugio omonimo dove ci aspetta una polenta con cervo o goulash o formaggi a scelta, o canederli, ecc. ecc.... (giuro... non era questo lo scopo della gita! Certo, ci siamo affrettati per arrivarci prima delle retrovie con la minaccia di esaurire le scorte gastronomiche del rifugio... ma non abbiamo corso rischi in tal senso). A parte questi non da poco particolari, la giornata è stata bella, calda (ma non afosa) e ricca di incontri: uno scoiattolo (ma eravamo ancora in macchina...), una pecora raminga e solitaria che correva sul crinale manco fosse una capretta, una vipera (morta per fortuna), un po' di cavalli che si lanciavano sulle vettovaglie dei pochi e ignari gitanti che si erano stravaccati sul prato e poi spazi aperti, colori che solo le montagne trentine sanno dare (e qui se la pro loco non mi invita dopo questa sbrodolata....) e poi risate e divertimento. Il dislivello è stato rassicurante a parte uno "strappetto" per giungere al rifugio ma niente di preoccupante. Lì poi abbiamo fatto il pieno con polenta con carne e funghi e, naturalmente, il dolce. Il rientro è stato purtroppo troppo anticipato: il solito dolore al tendine (stavolta ancora più forte) non mi ha fatto apprezzare al meglio le bellezze della giornata che comunque è stata altamente positiva. Le foto complete, al solito, sull'album. Alla prossima!
Naturalmente... non sono stati fatti prigionieri....!
Geograficamente parlando, la Val di Fumo, dominata dal massiccio dell'Adamello, è la prosecuzione della Val Daone (si riveda il post del capodanno 2009 chi vuole) e la passeggiata di 2 ore circa ci permette di raggiungere il rifugio omonimo dove ci aspetta una polenta con cervo o goulash o formaggi a scelta, o canederli, ecc. ecc.... (giuro... non era questo lo scopo della gita! Certo, ci siamo affrettati per arrivarci prima delle retrovie con la minaccia di esaurire le scorte gastronomiche del rifugio... ma non abbiamo corso rischi in tal senso). A parte questi non da poco particolari, la giornata è stata bella, calda (ma non afosa) e ricca di incontri: uno scoiattolo (ma eravamo ancora in macchina...), una pecora raminga e solitaria che correva sul crinale manco fosse una capretta, una vipera (morta per fortuna), un po' di cavalli che si lanciavano sulle vettovaglie dei pochi e ignari gitanti che si erano stravaccati sul prato e poi spazi aperti, colori che solo le montagne trentine sanno dare (e qui se la pro loco non mi invita dopo questa sbrodolata....) e poi risate e divertimento. Il dislivello è stato rassicurante a parte uno "strappetto" per giungere al rifugio ma niente di preoccupante. Lì poi abbiamo fatto il pieno con polenta con carne e funghi e, naturalmente, il dolce. Il rientro è stato purtroppo troppo anticipato: il solito dolore al tendine (stavolta ancora più forte) non mi ha fatto apprezzare al meglio le bellezze della giornata che comunque è stata altamente positiva. Le foto complete, al solito, sull'album. Alla prossima!
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Bello, anche il piatto con la polenta, è veramente invitante!
RispondiEliminaMolto bene
RispondiEliminadevo dire che , da un po' di tempo, la zona bresciana è di casa per te....
Spero solo che per la mitica e tradizionale Canzo-Civate, tu ci sia!!!
a proposito, una data papabile????
ciaoo
ildorico