Come ormai di consueto, prima delle grandi vacanze ci si ritrova per una serata di chiacchiere e risate, Stavolta niente pizza ma "quel-matto-di-pablo" scova una trattoria pseudo toscana e quindi ci siamo concessi il ciclo vitale della natura: noi mangiavamo pasta e carni o pesce o formaggi e le zanzare mangiavano noi....
Il dorico, come al solito, non è stato minimamente sfiorato dai luridi insetti mentre io, Andrea, l'Asburgica, MariettoNostro, il compagno Giorgio e Pablo siamo rimasti vittime dei malefici insetti.
Comunque sia, serata scherzosa dove chi più chi meno già pregustava le mete che si apprestano a venire (cioè si è parlato anche delle prossime ferie ormai imminenti).
Il tutto naturalmente condito da risate, ricordi, prese in giro e naturalmente dal bianco della casa.Buone vacanze!!!!
giovedì 28 luglio 2011
sabato 23 luglio 2011
IL MIO PRIMO GELATO....
Questo l'ho fatto io!!! Mi è venuto ancora non molto compatto (troppo latte...) ma d'altra parte senza dosatore e soprattutto con ingredienti raffazzonati in frigo (cioè ... avanzi!) non è che potessi pretendere molto di più. Il prossimo sarà sicuramente migliore (ho già in mente qualche strana ricettina...).
Per la cronaca, il gelato è una base di yogurt alla ciliegia e basta.
Per la cronaca, il gelato è una base di yogurt alla ciliegia e basta.
mercoledì 20 luglio 2011
IL LIBRO DEL MESE (LUG2011)
Avevo promesso qualche mese fa di raccontare anche questo libro di David Treuba (il cui titolo è Saper perdere) dove l'autore racconta di una Madrid "sorniona" e dove si intrecciano tre storie parallele ma separate dal fatto che appartengono a tre generazioni diverse. Sylvia, l'adolescente, che in seguito ad un incidente (viene investita da un'auto) vive la sua storia d'amore da adulta con il suo investitore (un ragazzo argentino ventenne, calciatore professionista emigrato dal sudamerica e quindi da solo in un paese non suo); il padre di Sylvia,Lorenzo, separato e con una vita professionale distrutta, che cerca di ricucire e ricostruire il suo futuro imbarcandosi in lavori a lui non congeniali (senza tralasciare un'indagine per l'omicidio del socio di cui lui ne è il colpevole ma che l'ispettore di polizia non riesce a smascherare); Leandro, padre di Lorenzo e nonno di Sylvia che perde la testa, la faccia e quant'altro ha ancora frequentando un bordello cittadino e invaghendosi di una prostituta mentre la moglie si trova in ospedale.
Queste le storie che non si intrecciano (se non raramente) ma scorrono parallele alla ricerca di una felicità fortemente voluta. La narrazione è tenera e discreta e scorre abbastanza velocemente. Ammetto che i capitoli riguardanti Leandro da metà libro in poi li saltavo quasi a piè pari (mi sembrava che l'autore non riuscisse a far decollare la storia e che questa rimanesse sempre involuta in se stessa) mentre molto tenere le parti riguardanti Sylvia e decisamente sentiti i capitoli relativi al padre di lei.
In fondo un buon libro, non eccezionale invero ma con alcuni passaggi molto toccanti. Si fa leggere, ma non lo porterei in vacanza... aspetterei l'inverno per apprezzarlo meglio.
Alla prossima!
Queste le storie che non si intrecciano (se non raramente) ma scorrono parallele alla ricerca di una felicità fortemente voluta. La narrazione è tenera e discreta e scorre abbastanza velocemente. Ammetto che i capitoli riguardanti Leandro da metà libro in poi li saltavo quasi a piè pari (mi sembrava che l'autore non riuscisse a far decollare la storia e che questa rimanesse sempre involuta in se stessa) mentre molto tenere le parti riguardanti Sylvia e decisamente sentiti i capitoli relativi al padre di lei.
In fondo un buon libro, non eccezionale invero ma con alcuni passaggi molto toccanti. Si fa leggere, ma non lo porterei in vacanza... aspetterei l'inverno per apprezzarlo meglio.
Alla prossima!
martedì 19 luglio 2011
venerdì 15 luglio 2011
sabato 9 luglio 2011
CIMA TOMBEA - VALVESTINO
Considerando la giornata calda che si prospettava, decidiamo per una “scampagnata” in quota in Valvestino: 200 m di dislivello con camminata di un paio d’ore…. Arriviamo quindi prima a Magasa, dove ci fermiamo per una breve e fugace visita, e poi ci dirigiamo verso Denai dove molliamo la macchina e iniziamo la scarpinata.I cartelli indicano 1h40 per cima Tombea… io nutro qualche dubbio visto che la quota da dove siamo partiti mi risulta attorno ai 1300 m e dobbiamo arrivare a 1900…. ma comunque non disperiamo e ci mettiamo in marcia. Il sole è tosto e Giordana si dà da fare nello spalmare crema a iosa per evitare scottature ma nonostante tutto tendiamo ad arrossarci (e non per la vergogna). Il sentiero (una carrareccia più che un sentiero) sale bene con non troppa pendenza ma, soprattutto da quote più alte, abbastanza allo scoperto. E si sente! Il caldo ci lascia abbastanza senza fiato e quindi, nonostante si goda di panorami al solito invidiabiliall’alba delle 13 decidiamo di fermarci lungo il sentiero (all’ombra di un pinetto) per consumare il nostro pranzo frugale (i soliti panozzi, altro che polenta e salamina!). Considerando che siamo partiti attorno alle 10.30 e dopo due ore e mezza non eravamo neanche alle Bocche di Cablone (dove terminava la salita e iniziava il sentiero in quota per arrivare a Cima Tombea…) arguisco che il cartello indicante il tempo di percorrenza era al solito tarato su un corridore di montagna… (Ah! Questi ragazzacci del CAI!!!). Panino mangiato, proseguiamo il cammino passando da Bocca di Cablone (dove godiamo anche di un piccolo miraduro sul lago d’Idro) e proseguiamo fino alla Malga dove (vana speranza) mi auguravo di trovare almeno un po’ di ristoro. Lungo il percorso troviamo strane cavità probabilmente legate alla Grande Guerra (il crinale segnava infatti il confine italo-austriaco e vi sono indicazioni riguardanti fortificazioni dell’impero austro-ungarico). La malga, infine, è una vera malga con animali vari e niente spazio al ristoro pubblico!!!Maledizione! Niente caffè o gelato o yogurt genuino! A questo punto ci passa anche la voglia di salire in cima per godere del “panorama mozzafiato” dato che c’è già il caldo che ci mozza fiato e gambe. Dalla cima in realtà si doveva avere una panoramica sia sul lato bresciano (con vista sul Garda) che sul lato trentino, ma vista la foschia e la poca voglia di “rampegare” sotto il sole decidiamo di rientrare alla base. Dopo tutto la passeggiata l’abbiamo fatta e siamo arrivati alle 14.30 alla malga! 4h! Altro che 1h40!!!!!! (Il fidato Garmin mi indicherà alla fine 6 km fatti e 700 m di dislivello per la sola salita, e quindi da raddoppiare…). Stancamente e soffrendo ancora per il caldo arriviamo alla macchina attorno alle 17 (e quindi anche la discesa dimostra che le indicazioni erano farlocche…) per fiondarci a Idro dove appaghiamo le nostre esigenze personali: Giordana si butta in acqua, birretta fresca per me (purtroppo per me il bicchiere era bucato…). A chiusura della giornata poi…. pizza e birra sul lago!Stanchi, satolli e acciaccati infine riprendiamo la macchina e rientriamo alla base per un meritatissimo sonno ristoratore. Le foto, al solito, sull’album linkato a lato. Alla prossima!
lunedì 4 luglio 2011
UN QUARTO DI SECOLO!
...Un quarto di secolo... Mi sembra ieri e invece sono passati già 25 anni da quel fatidico "... da studenti indaffarati da oggi siete geologi disoccupati!". Negli States festeggiano ancora la nostra laurea e noi non possiamo essere da meno. Auguri Mauro. Auguri Paolo... e auguri anche a me. Tre laureati la cui laurea non è servita a molto...
25 anni dopo non siamo poi tanto cambiati....
25 anni dopo non siamo poi tanto cambiati....
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