Vi racconto oggi del romanzo Un luogo incerto di Fred Vargas. Innanzi tutto due precisazioni: per chi non la conoscesse già, nonostante il nome possa trarre in inganno, si tratta di un'autrice donna; seconda particolarità, si tratta della mia prima recensione di un libro letto in formato elettronico.Parliamo prima del libro però (poi passeremo ai contenuti tecnologici....): è un giallo in cui il protagonista, l'ispettore Adamsberg, viene sballotatto tra la Francia, dove lavora, e la Serbia dove si trova il perno della vicenda. La trama si sviluppa a partire da un omicidio cruento e vira su contenuti che riguardano i vampiri, le superstizioni e le credenze personali.
Adamsberg è un personaggio atipico: un po' tra le nuvole, un po' distaccato (sembra) dalla realtà ma capace di intuizioni e deduzioni che lo portano sempre sulla via della scoperta della soluzione. Non è il personaggio che si fa voler bene al primo acchito dal lettore ma mantiene comunque un certo fascino.
In totale, il libro non mi ha affascinato ma nemmeno mi è dispiaciuto: la scrittura procede svelta e fluente, i dialoghi sono chiari e ben misurati anche se.... (e qui viene la parte tecnologica) talvolta facevo fatica a capire chi era che parlava. Questo però è legato all'e-reader: per poter leggere senza cavarsi gli occhi su un monitor da 5 o 7 pollici, bisogna ingrandire il carattere (funzione comune a tutti gli e-readeer in commercio) e questo comporta che la formattazione del paragrafo ogni tanto sballa: ad esempio, soprattutto sui dialoghi, quando cambia l'interlocutore, talvolta il paragrafo non va a capo e quindi risulta poco chiaro chi stia parlando (se la persona A o la persona B...) con la conseguenza di dover ritornare sul dialogo con maggior concentrazione per capire chi stesse effettivamente parlando.
Alla fin della fiera comunque, il mio giudizio sul libro è sufficiente (anche se non entusiasmante) e consigliabile agli amanti del genere giallo-noir. Concederò sicuramente un'altra chance a Fred Vargas (stavolta su carta e magari non su Adamsberg) perché lo stile narrativo è comunque bello (mica come Annie Holt!!!). Alla prossima e buona lettura!
PS: il libro elettronico comunque è troppo comodo soprattutto quando si viaggia (per l'elevato numero di libri che ci si può portare...) e quindi la sua utilità è indubbia. Il formato pdf poi permette di leggere eventuali pezzi su un PC se si vuole continuare con schermi più grandi. Appena potrò, vedrò se un libro in formato EPUB presenta gli stessi problemi.
giovedì 20 ottobre 2011
domenica 16 ottobre 2011
SOLFERINO e CASTELLARO LAGUSELLO
Gita cultural-storico-turistico nel mantovano. La giornata, finalmente autunnale, ci ha permesso di fare una splendida gita "fuori porta" nel mantovano.
Abbiamo visto quindi Solferino, teatro di una famosa battaglia e dove è nata di fatto la Croce Rossa, e luogo dove si trova un ossario molto impressionante e sotto altri punti di vista anche un po' "inquietante"... (vedere le foto per credere).
Ciondolando tranquillamente abbiamo fatto due passi nella piazzetta principale di Solferino per poi dirigerci a vedere la Rocca, il monumento alla Croce Rossa e, diciamolo pure, ci siamo persi anche nella lettura dei cartelli che ricordavano i momenti storici (cartelli che di solito snobbo grossolanamente). Poi siamo andati all'ossario e anche qui ci siamo goduti le spiegazioni cartellonistiche che ripercorrevano le fasi cruciali della battaglia.
L'ossario, come dicevo prima, è abbastanza impressionante: non tanto per l'inquietudine che la vista di teschi, femori e ossa sparse (anche se ben allineate...) ti mette addosso quanto per l'idea della fase di raccolta e catalogazione delle ossa dissepolte dalla fossa comune in cui erano state versati i cadaveri dei morti in battaglia (...chi diede la vita ed ebbe in cambio una croce ).Lasciato quindi alle spalle l'ossario e quindi i momenti cupi, ci siamo diretti verso un posto dove poter saziare il nostro famigerato appetito di degustatori (avevamo cioè una fame boia....!) non senza perderci nella rincorsa di uno scoiattolo che ci è balzato di lato per poi sfrecciare come se niente fosse sui rami più alti degli alberi che costeggiano il viale che porta all'ossario! Che spettacolo!!! Mai visto saltare un animaletto in quella maniera (naturalmente, non sono riuscito a prenderne neanche un baffo con la mia super macchina tecnologicamente avanzata....).
Ma la fame incombeva e quindi ci siamo diretti verso Castellaro Lagusello, borgo tra i più belli d'Italia (a quanto dicono... e forse anche tra i più piccoli!) e sede in quella giornata (ricordo che era una giornata sponsorizzata dal FAI e nel borgo troneggiavano le bandiere arancioni del Touring) di una schiera interminabile di turisti che hanno occupato tutti i posti a sedere nei pochi ristoranti esistenti! Dopo un'attesa di mezz'ora seduti ad un tavolo di un ristorante, con i camerieri che ci guardavano ma che non ci degnavano di alcuna attenzione, ci siamo alzati e ci siamo sparati un panozzo in un bar/birreria all'aperto. Tortelli e capunsei.... sarà per un'altra volta. Dopo il panozzo, giro nel borgo e dintorni (con pittori a tratteggiare la silouette della zona...) e poi rientro verso casa per una meritata e sontuosa cena!
Le foto, oltre ad essere linkate in calce, le trovate anche cliccando qua! Dal prossimo anno, l'album lo collegherò al post... l'elenco degli album si sta allungando a dismisura! Alla prossima!
Abbiamo visto quindi Solferino, teatro di una famosa battaglia e dove è nata di fatto la Croce Rossa, e luogo dove si trova un ossario molto impressionante e sotto altri punti di vista anche un po' "inquietante"... (vedere le foto per credere).
Ciondolando tranquillamente abbiamo fatto due passi nella piazzetta principale di Solferino per poi dirigerci a vedere la Rocca, il monumento alla Croce Rossa e, diciamolo pure, ci siamo persi anche nella lettura dei cartelli che ricordavano i momenti storici (cartelli che di solito snobbo grossolanamente). Poi siamo andati all'ossario e anche qui ci siamo goduti le spiegazioni cartellonistiche che ripercorrevano le fasi cruciali della battaglia.
L'ossario, come dicevo prima, è abbastanza impressionante: non tanto per l'inquietudine che la vista di teschi, femori e ossa sparse (anche se ben allineate...) ti mette addosso quanto per l'idea della fase di raccolta e catalogazione delle ossa dissepolte dalla fossa comune in cui erano state versati i cadaveri dei morti in battaglia (...chi diede la vita ed ebbe in cambio una croce ).Lasciato quindi alle spalle l'ossario e quindi i momenti cupi, ci siamo diretti verso un posto dove poter saziare il nostro famigerato appetito di degustatori (avevamo cioè una fame boia....!) non senza perderci nella rincorsa di uno scoiattolo che ci è balzato di lato per poi sfrecciare come se niente fosse sui rami più alti degli alberi che costeggiano il viale che porta all'ossario! Che spettacolo!!! Mai visto saltare un animaletto in quella maniera (naturalmente, non sono riuscito a prenderne neanche un baffo con la mia super macchina tecnologicamente avanzata....).
Ma la fame incombeva e quindi ci siamo diretti verso Castellaro Lagusello, borgo tra i più belli d'Italia (a quanto dicono... e forse anche tra i più piccoli!) e sede in quella giornata (ricordo che era una giornata sponsorizzata dal FAI e nel borgo troneggiavano le bandiere arancioni del Touring) di una schiera interminabile di turisti che hanno occupato tutti i posti a sedere nei pochi ristoranti esistenti! Dopo un'attesa di mezz'ora seduti ad un tavolo di un ristorante, con i camerieri che ci guardavano ma che non ci degnavano di alcuna attenzione, ci siamo alzati e ci siamo sparati un panozzo in un bar/birreria all'aperto. Tortelli e capunsei.... sarà per un'altra volta. Dopo il panozzo, giro nel borgo e dintorni (con pittori a tratteggiare la silouette della zona...) e poi rientro verso casa per una meritata e sontuosa cena!
Le foto, oltre ad essere linkate in calce, le trovate anche cliccando qua! Dal prossimo anno, l'album lo collegherò al post... l'elenco degli album si sta allungando a dismisura! Alla prossima!
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