Rimaniamo nel giallo... e rimaniamo nei libri elettronici. Le giornate fredde mi hanno costretto a "posteggiare" lo scooter nel box e quindi ho approfittato dei mezzi pubblici per andare in ufficio iniziando a leggere Chi è morto alzi la mano di Fred Vargas.
Rispetto al libro del mese scorso (sempre di Fred Vargas), qua cambiano i protagonisti: non più l'ispettore Adamsberg ma tre amici, ognuno specializzato in un determinato periodo storico (Lucien, esperto della Grande Guerra; Marc, medievista (ma non si diceva medievalista?); Mathias esperto di preistoria), accompagnati dallo zio di Marc (ex poliziotto corrotto espulso e/o in pensione che ha affibbiato il soprannome di "Evangelisti" ai tre ragazzi) che prendono in affitto una casa di tre piani (più mansarda) ormai quasi diroccata e che occupano in modo cronologico dal basso in alto (Mathias al piano terra, Marc al primo, Lucien al secondo e infine il "padrino" nella mansarda). Vengono così a conoscere la vicina di casa, ex cantante lirica, che si trova un bel giorno un albero di faggio piantato in giardino senza che nessuno sappia niente.
L'intrigo comincia pressoché subito con la scomparsa di Sophie (la cantante) e le indagini portate avanti dai tre Evangelisti con la supervisione del "padrino" fino alla completa soluzione del caso.
Il libro mi è piaciuto molto; l'ho finito il giorno stesso in cui avevo iniziato la lettura (notare che era un giorno lavorativo e in ufficio non ho letto!) proprio per lo stile narrativo estremamente scorrevole (178 pagine "cartacee" volate in una giornata!), il fascino del mistero e la simpatia che i protagonisti trasmettevano al povero e ignaro lettore. Il finale poi, mi è proprio piaciuto: non banale né scontato ma molto ad effetto. Chiaro che non lo racconto (né il resto del libro) altrimenti perdereste il gusto della lettura ma posso assicurare che non delude.
L'ambientazione poi mi dava l'idea di un gotico surreale (sarà stato Marc, di nero vestito?) anche se non ci sono riferimenti in tal senso e inoltre le citazioni di Melville con la sua balena (e quindi con il nostro yang che si contrappone) fanno anch'esse da sfondo alla narrazione che fluisce in modo molto scorrevole.
Bello. Proprio bello. Leggerò prestissimo (spero) anche gli altri due libri con questi protagonisti, lasciando perdere Adamsberg per un po' (troppo freddo...). Leggetelo e non ve ne pentirete! Buona lettura e alla prossima!!!!
domenica 20 novembre 2011
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