Oggi parliamo de La sovrana lettrice di Alan Bennett. Si tratta di un racconto breve abbastanza irreale (e molto surreale...) che narra della Regina Elisabetta che si appassiona alla lettura a seguito di un banale incontro con una biblioteca ambulante nel palazzo.
La Regina si appassiona alla lettura a tal punto che tutti gli altri obblighi istituzionali perdono di significato e di interesse: si ritrova a chiedersi perché abbia perso tutto il tempo pregresso i cose futili invece di coltivare la gioia della lettura.
Circondata, sembrerebbe, da uno stuolo di personaggi “ignoranti” e superficiali, la sovrana riuscirà alla fine (anche con un piccolo colpo di scena…) a evolvere da lettrice appassionata a scrittrice in erba.
Il racconto, breve, come accennavo all’inizio, si lascia andare a considerazioni benevole verso la famiglia reale e ironiche verso il mondo burocratico e “moderno” che la circonda ma soprattutto è un’esaltazione della letteratura e della sua espressività, della fuga nell’immaginario personale attraverso i libri (e qui mi ritorna buona una citazione di una lettera di Francesco Petrarca:
<< Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone ad una maggiore avidità di possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l'oro, l'argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destino dall'elegante bardatura e le altre cose del genere recano con sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante>>
Da leggere senza ombra alcuna! Alla prossima!
martedì 20 marzo 2012
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