Torniamo questo mese sul giallo e parliamo ancora di Gianni Biondillo e del suo romanzo "Il giovane sbirro" dove l'autore racconta di come il futuro ispettore Ferraro si è formato.
Precedente (temporalmente parlando) agli altri già recensiti, si racconta appunto di come Ferraro lascia Quarto Oggiaro per intraprendere la carriera in Polizia e delle sue prime esperienze da, appunto, giovane sbirro. Il seguito di questo romanzo può essere identificato con il romanzo "Per cosa si uccide" (già recensito nel post di agosto 2011.
Come per gli altri, la lettura è snella e intrigante; sapere come è arrivato in Polizia, come si è evoluta la sua vita privata (la moglie, la nascita della figlia, il divorzio, fino ai nuovi amici del Commissariato di Quarto Oggiaro…) ci fa capire ancora di più la psicologia dell'uomo ancor prima di quella del poliziotto. E non si può non parteggiare ancora una volta per lui.
Da leggere insomma, senza alcun rimpianto. Alla prossima!