lunedì 28 maggio 2018
mercoledì 23 maggio 2018
domenica 6 maggio 2018
FORESTE CASENTINESI - 26/30 APRILE
Finalmente trovo un attimo di tempo e tento di raccontare lo scorso uicchend lungo.
Partiti il 26APR e diretti nelle Foreste Casentinesi, siamo arrivati a Casa Santicchio nel primo pomeriggio dove ci hanno accolto splendidamente i proprietari/gestori del Rifugio B&B (qua potete accedere direttamente al sito ufficiale della struttura).
Casa Santicchio |
Marzio e Laura (milanese lui, piemontese lei credo) quindi ci hanno fatto sentire immediatamente a casa e ci hanno dato le prime indicazioni per una "sgambata" ad anello attorno al rifugio.
Partiti zaini in spalla, al primo bivio ci siamo dimenticati delle indicazioni di Laura e girando dalla parte "sbagliata" ci siamo persi un punto panoramico sulla valle sottostante.
Pazienza… la camminata è stata comunque piacevole e siamo stati accompagnati per il tutto il percorso dalla guida locale Rita che oltre ad indicarci la retta via si sollazzava ad ogni pozzanghera per alleviare il caldo che nonostante tutto si faceva sentire…
Rita.. |
Al rientro del giro, un cartello appeso sul cancello della casa ci avvertiva di NON FARCI SEGUIRE DAL CANE! "NON SA TORNARE A CASA!" e dire che noi confidavamo sul fatto che avevamo la guida in caso di perdita del sentiero…
In realtà ci hanno poi spiegato che Rita tende a mettersi in cammino coi i viandanti e finché si tratta di giri ad anello che ritornano al Rifugio non ci sono grossi problemi; problemi ci sono, e ci sono stati secondo i racconti, quando segue i pellegrini che percorrono questo tratto della Via Romea in quanto poi si ritrova in paesi a lei sconosciuti e quindi Marzio o Laura devono andare poi a recuperarla.
Rientrati comunque tutti e tre sani e salvi, ci siamo gustati la cena SPAZIALE tutta per noi (arrivati appena fuori dai ponti, la prima sera eravamo gli unici avventori…): tagliatelle fatte in casa ai funghi prugnoli (mai sentiti prima e naturalmente mai assaggiati prima ma in realtà buonissimi! qua il collegamento a wikipedia per la spiegazione tennnnnica) e una tagliata di manzo che si scioglieva in bocca da quanto era favolosa accompagnata da zucchine e verdurine varie cucinate per l'occasione da Marzio (di solito è Laura che si occupa della cucina…) ma tutto veramente buonissimo.
La mattina dopo, dopo una colazione energeticamente corroborante, ci siamo fondati a Chiusi de La Verna per una visita dettagliatissima al Santuario dove S.Francesco prese le stimmate e del quale mi ero occupato quando ancora da geologo avevo fatto un manuale sulla strumentazione installata per il monitoraggio della roccia su cui poggia il Santuario stesso.
All'interno del Santuario si possono poi ammirare, oltre ai luoghi di preghiera e di meditazione del Santo, anche delle splendide ceramiche e maioliche di Andrea Della Robbia.
Finito il giro e ristorati da schiacciata/pizza toscana, ci siamo "persi" in un giro ad anello anche questo fantastico nel Bosco Sacro di S.Francesco
Dalla cima del Monte Penna poi, ci siamo gustati una panoramica completa sulla valle sottostante…
Rientrati alla base e rifocillati da altra cena sopraffina (e come vedremo anche per i giorni a venire, sempre abbondante), ci siamo ritirati per affrontare la giornata successiva dedicata a Camaldoli con il suo Monastero (con quadri del Vasari all'interno della Chiesa), la sua antica farmacia e il suo Eremo.
Antica Farmacia |
Al rientro, visita obbligata al Castagno Miraglia (vedi qua i dettagli di Wikipedia), un albero "monumentale" pluri centenario appena fuori l'abitato di Camaldoli.
Castagno Miraglia |
L'ultimo giorno, niente ascetismo ma solo camminate appena sopra a Badia Prataglia dove abbiamo raggiunto Passo Fangacci percorrendo un sentiero immersi in una faggeta super fresca…
Ultimo stop, il giorno del rientro siano passati da Pieve S.Stefano la città dei diari. Qua ci siamo fermati a visitare il "Piccolo Museo Del Diario" che rappresenta, come descritto dal sito ufficiale, "…è un intenso percorso multisensorialee interattivo nato per raccontare l'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S.Stefano e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva".
Ci siamo persi all'interno delle tre stanzette del museo per più di due ore ad ascoltare, guardare, sentire le testimonianze presenti e riprese delle installazioni preparate.
E' un'esperienza difficile da raccontare questa visita. La cosa migliore che posso consigliare è quella di andare là e visitare il museo (e soprattutto restarci per l'intera giornata…)
Alla fine, ci siamo gustati delle giornate splendide sia da un punti di vista paesaggistico che culturale. Abbiamo mangiato bene e tanto (2 KG! Marzio e Laura mi avete fatto ingrassare di 2 KG!). Siamo stati bene e circondati da persone eccezionali che spero di rincontrare in futuro.
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